The Black’s Tales a teatro

Ieri sera c’è stata qui a Bari la prima di The Black’s Tales, lo spettacolo rimarrà in teatro sino a Domenica (sabato escluso, perché Licia Lanera sarà la madrina del premio UBU 2017). Era da anni che non vedevo a teatro, a Bari, qualcosa che valesse la pena d’esser visto.
 
La foto ritrae una cartolina dello spettacolo, che è stata stropicciata, consumata negli angoli, attraverso il nero si vedono le crepe

The Black’s Tales è un racconto che mette in scena innanzitutto uno svuotamento, lo si può descrivere abbastanza fedelmente con un borborigmo che inizialmente viene scambiato per fame, ci interessa, poi aumenta e diventa uno spasmo, sino a quando ci ritroviamo contorti sul letto. C’è qualcosa di viscerale e lo si capisce immediatamente dai primi suoni. 

 
Licia Lanera è l’unico personaggio e ha come unica difesa un microfono in mano: sembra un pugnale, ma alla fine è solo un microfono. Può mai essere solo un microfono? Si inizia a capire che c’è qualcosa in quello che si sentirà, che va al di là della musica.
Tutto intorno è nero, i vestiti sono neri, il pubblico è nero, i suoni sono neri.
 
Le favole sono dolci e seducenti, si succedono una dopo l’altra e prendono per mano lo spettatore, lo trascinano, non ci si riesce più a liberare dalla presa e alla fine ci si ritrova in un territorio estraneo o eccessivamente familiare ma mai esplorato. Tutta la costruzione dello spettacolo avviene attorno allo spettatore, per questo la costruzione del suono diventa un aspetto fondamentale, nello stesso modo in cui Licia Lanera assale lo spettatore, Tommaso Qzerty Danisi lavora con il suono, dal vivo, rendendolo una parte fondamentale dello spettacolo stesso.
 
Il microfono da scudo e arma, diventa la mediazione tra Licia Lanera e il pubblico, costretto a scendere sul terreno, quasi sul palco. Lei scende dal podio e il pubblico le va incontro, ci si ritrova a metà strada, accolti dalle favole e dalla loro natura nera. Niente ci riporta più vicino alla nostra infanzia, ai nostri ricordi come le favole, ma è proprio lì che accade tutto, in quel territorio sanguinoso e violento.
 
Andate a vedere The Black’s Tales perché non si godeva così in teatro da tanto.

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