La rivista culturale L’Indiscreto, edita dalla Casa d’Aste Pananti, ha oggi deciso (col placet dei fondatori della prima versione) di rilanciare sotto il proprio patrocinio una nuova edizione delle “Classifiche di qualità”.
A partire dai critici interpellati in una grande inchiesta sullo stato della critica letteraria ad opera dello scrittore Vanni Santoni, l’autore e la redazione si sono operati per ricreare un gruppo di “grandi lettori”, che, oltre ai succitati critici e alle scrittrici e agli scrittori italiani che si sono offerti di partecipare, si estende anche a riviste letterarie, librerie indipendenti, giornalisti culturali, editor e altri operatori del settore, per un totale di 200 giurati. Un numero destinato ad ampliarsi con le nuove edizioni, in modo da garantire una classifica sempre più affidabile.
La nuova Classifica di qualità dell’Indiscreto sarà stilata tre volte l’anno, a metà dei mesi di febbraio, maggio e ottobre, secondo intervalli proporzionati agli archi della produzione editoriale, e interpellerà i votanti in merito ai migliori libri italiani di prosa, poesia e saggistica del periodo immediatamente precedente.
I giurati si esprimeranno con tre voti per ogni categoria; a ogni primo posto saranno assegnati nove punti, cinque al secondo e tre al terzo. Conclusa la votazione, la redazione calcolerà i risultati per poi pubblicare i risultati su L’Indiscreto.
A fine anno si aggiungerà un voto extra sui migliori libri in traduzione.
Scopo di queste classifiche è fornire ai lettori un utile indicatore sui titoli più meritevoli secondo gli addetti ai lavori, di cui è stato scelto un campione capace coprire una grande varietà di interessi e competenze, in numero sufficiente da diluire nella statistica i danni di eventuali partigianerie.
L’industria editoriale ha risposto alla crisi continuando nell’errore di una produzione eccessiva e accelerata, che rischia di far scomparire in breve tempo titoli più che degni di rimanere negli scaffali. Quel che ci proponiamo con queste classifiche, è di ostacolare questa tendenza e riportare l’attenzione sui libri di qualità, che non di rado rischiano di essere travolti in questa escalation.