Qualche settimana fa ho letto Una donna di Annie Ernaux e ho notato una cosa che mi ha estremamente affascinato. La capacità di inserire l’elemento autobiografico non tanto negli eventi raccontati (anche se di natura autobiografica) quanto nelle sensazioni legate al corpo.
Poi riflettendoci ho trovato altre tre scrittrici italiane che utilizzano lo strumento autobiografico in maniera complessa, non lineare.
Ecco qui provo a raccontare questa complessità dell’elemento autobiografico, lì dove non sembra esserci: nel corpo narrato e nelle sensazioni.
Scrivo dei libri di Nadia Terranova, Vanessa Roghi e Teresa Ciabatti.