Sono giorni che provo a interpretare con alcune categorie filosofiche quello che sta succedendo dal punto di vista dei rapporti. In che modo questa malattia sta cambiando il modo di usare il corpo in pubblico. È molto più quello che non ho scritto in questo pezzo che quello che è online.
Tuttavia ho deciso di iniziare un ragionamento sperando che qualcuno possa aggiungere qualcosa, criticare altro, ampliare la discussione. Intanto io ho chiesto aiuto, come succede spesso, a Judith Butler e a Hannah Arendt.
Ovviamente nessun discorso può definirsi se non quando tutto questo finirà. Ecco perché spero in molte risposte, in molti dialoghi privati, magari in altri articoli di risposta. Spero anche nelle condivisioni, non tanto per le visualizzazioni del pezzo (dato che comunque non me ne viene niente), quando più per il commento che ognuno potrà fornire al pezzo, una volta condiviso.