Questa foto del 1920 ritrae una donna che a mio avviso (e non solo) è stata fondamentale per tutto quello che esiste ed esisterà per quanto concerne le libertà sociali.
Nella sua autobiografia racconta più o meno così una scena:
lei e un’amica erano al bar, vestite in maniera differente rispetto ai canoni borghesi dell’epoca (si parla del 1921). Giunto il momento delle ordinazioni il cameriere si rifiutò di portare loro quanto chiesto. La reazione di Alice Prin, meglio conosciuta come Kiki de Montparnasse, fu di togliersi le scarpe, poggiare il piede sul tavolino, in maniera evidentemente erotica, e chiedere al cameriere: non ci serve perché pensa che siamo delle puttane?
Kiki de Montparnasse arrivò poverissima a Parigi dove posò nuda per la prima volta a 14 anni. Beveva più di quanto sia umano pensare, si drogava senza remore. Raramente portava le mutande.
Alice Prin è morta a poco più di 50 anni a causa delle droghe e dell’alcol. Kiki de Montparnasse ha infranto tutte le regole, i tabu, le formule sociali. Avrà sofferto per questo, ogni bellezza è sofferenza. Di lei si ricordano sicuramente le foto realizzate da Man-Ray, suo compagno d’amore e di litigate per circa 6 anni. Ma lei è stata ritratta da tantissimi pittori e fotografi.
La prima sessione di foto chiesta da Man Ray a Alice Prin non produsse nemmeno uno scatto.
Questa foto realizzata da Julian Mandel mi piace molto perché c’è Alice Prin che si specchia in Kiki de Montparnasse.
Ancora oggi amo molto queste figure totalmente libere, che amano ferocemente tutto, travolgono tutto, e cambiano il mondo che le circonda. Oggi sarebbe impossibile diventare Kiki de Montparnasse, ma spero che ogni donna, ogni essere vivente possa essere Alice Prin.